I tumori del colon sono neoplasie che riguardano la parte terminale dell’apparato digerente appena prima del retto: l’intestino crasso o colon.

Sintomi

Possono insorgere e crescere in maniera del tutto asintomatica per lungo tempo ma spesso i primi segni includono:

– dolore addominale

– alterazioni dell’alvo (costipazione o diarrea)

– sangue nelle feci

– astenia (fatica e stanchezza)

– anemia con bassi livelli di ferro

– feci nere o di colore scuro

– massa addominale palpabile

Diagnosi

L’esame diagnostico principale è la colonscopia che viene utilizzata per studiare dall’interno il retto e l’intestino crasso. La colonscopia permette inoltre di eseguire dei prelievi di tessuto (biopsie) per eseguire un’esame istologico che confermerà o meno la presenza di cellule tumorali.
Talvolta la TC eseguita in urgenza o per altri motivi può evidenziare una neoformazione colorettale suggestiva per neoplasia.

Staging

Una volta che il tumore colico è diagnosticato il passo successivo è quello di determinare il suo stadio

La stadiazione permette di descrivere l’aggressività e la diffusione del tumore ed è calcolata sia attraverso le informazioni ottenute dagli esami radiologici (tomografia computerizzata TAC dell’addome, ecografia dell’addome, radiografia del torace) sia dal risultato dell’esame istologico sul pezzo asportato dopo intervento chirurgico.

Gli stadi variano dal I (il tumore ha invaso ma non oltrepassato completamente la parete dell’intestino) al IV (il tumore è invece metastatizzato ad organi distanti come ad esempio il fegato o i polmoni).

Il trattamento dipende dallo stadio della malattia.
I primi stadi della malattia (dal I al III) sono definiti come tumori localizzati e sono generalmente trattati con l’intervento chirurgico, seguiti o meno dalla chemioterapia.
Lo stadio IV è invece considerato uno stadio avanzato di malattia ed è trattato inizialmente con la chemioterapia neoadiuvante (preoperatoria). Alcuni pazienti perforati, occlusi o con lesioni neoplastiche sanguinanti possono comunque beneficiare di una resezione colica prima del trattamento chemioterapico della malattia metastatica.

Trattamento del tumore colico

Il trattamento è prettamente chirurgico anche se può esserci in alcuni casi la necessità di una chemioterapia pre e/o post intervento

L’intervento consiste nell’asportazione della porzione di colon coinvolta dalla neoplasia e dei tessuti circostanti.
I linfonodi che circondano questo tessuto sono esaminati al microscopio per determinare se il tumore si è diffuso oltre al colon.
Nella maggior parte dei casi le due parti dell’intestino che restano dopo aver tolto il tumore vengono ricollegate immediatamente per consentire il normale transito intestinale delle feci verso il retto e l’ano. In altri casi è necessario creare una deviazione temporanea dell’intestino (colostomia).

La chemioterapia ha lo scopo di rallentare o fermare la crescita di cellule tumorali. Talvolta viene utilizzata dopo l’intervento chirurgico (adiuvante) per “sterilizzare” quelle potenziali cellule maligne rimaste all’interno dell’organismo non visibili ad occhio nudo.
Il responsabile della chemioterapia è lo specialista oncologo. La maggior parte dei trattamenti chemioterapici consiste nella combinazione di diversi farmaci, la maggior parte dei quali è somministrata per via endovenosa. Indipendentemente dal tipo di linea chemioterapica scelta la durata del trattamento va dai 3 ai 6 mesi.

Follow-Up

Dopo aver completato il trattamento del tumore colico è importante proseguire i controlli periodici (follow-up):

  • una colonscopia completa viene seguita prima o dopo la chirurgia alla ricerca di polipi o altri tumori che non sono stati visti in precedenza. La colonscopia è di solito ripetuta dopo un anno dall’intervento chirurgico e se normale ogni 3-5 anni.
  • le visite oncologiche sono solitamente programmate ogni 3-6 mesi per i primi due anni successivamente ogni sei mesi. Le visite consistono nella raccolta dei sintomi riferiti dal paziente e sull’esame obiettivo. I marcatori tumorali nel sangue (CEA, CA19.9) sono un utile monitoraggio post operatorio in quanto si possono elevare in caso di recidiva.
  • Una tomografia computerizzata (TC) è di solito raccomandata una volta all’anno per i primi 3 anni per le persone che hanno avuto una neoplasia colica di stadio secondo o terzo.

Familiarità

Esiste un maggior rischio di sviluppare tumori colici nel caso in cui ne abbia già sofferto un familiare.

E’ suggerito eseguire uno screening per tumori colorettali se un genitore, fratello, sorella o figlio (prima dell’età di 60 anni) abbia sviluppato un tumore colorettale o nel caso in cui ne abbiano sofferto due familiari di qualsiasi età.

Alcune condizioni genetiche aumentano il rischio di sviluppare tumore colico, le forme più comuni sono la sindrome di Lynce o Hereditary Nonpolyposis Colon Cancer (HNPCC) e la poliposi adenomatosa familiare.